I genitori, Eroi e Guerrieri

JLA_JSA

Quest’anno si è aperto con un tristissimo evento, anche se è sbagliato descrivere la fine della nostra vita, quindi la morte, come un “evento” perché di solito con questa declinazione intendiamo qualcosa di bello.
Hai presente però quando ti succede una cosa importante come questa, quando ti tocca da vicino, quando ti coinvolge direttamente, purtroppo, e cominci a riflettere sul senso della vita, sulle persone a te care ecc…?
Data la mia professione il mio è stato un coinvolgimento doppio, e mentre dal punto di vista personale ne porto ancora i segni, da quello professionale ho invece imparato una grande lezione, che sono certo coglierai da questa mail che ho inviato ad alcuni miei Clienti,
buona lettura,

Caro……..preparati e leggi attentamente questa mail perché
forse potrà sembrarti strano che io ti scriva,
è da un po’ che non lo faccio, ma dovrai abituarti,
perché ho qualcosa di importante da dirti.

So bene che sei impegnato, preso dal lavoro e
dagli impegni famigliari e, a peggiorare tutto ci
si mette la crisi, le incertezze per il futuro tuo e
della tua famiglia, i soldi che non bastano più e
occorre tagliare molti costi, risparmiare..si
risparmiare, ma su cosa?

Si lo so a cosa stai pensando, l’assicurazione auto.

Beh su questo sai che facciamo sempre il possibile per riuscirci,
altrimenti non sarei qui a scriverti, offrirti il massimo delle coperture
al minor prezzo è ciò che in Mas cerchiamo sempre di fare,
ma oggi non è questo l’argomento , voglio raccontarti
brevemente cosa mi ha spinto a scriverti.

Come sai faccio questa professione da quasi 30 anni
( sembra ieri…), e ne ho viste tante passare sotto i ponti…

Ma come sempre accade, se certe cose non ti toccano
personalmente non ne comprendi l’entità, il dramma,
e purtroppo il 7 gennaio 2015 succede che, improvvisamente,
una persona di famiglia passa “a miglior vita”, all’età di 45 anni.

Una persona sportiva, una scelta di vita salutare e nessun
problema fisico, è successo così, inaspettatamente e dopo
soli 3 giorni, quasi allo stesso modo un suo caro amico,
si conoscevano da ragazzini e suonavano insieme in una band,
un infarto e anche lui lascia la moglie e un bambino, a 47 anni.

Certo tu dirai, mi dispiace, ma ogni giorno ci sono persone
che ci lasciano e che nascono (almeno io direi così) ma vedi,
ti sto raccontando due casi molto vicini a me, che mi hanno
fatto riflettere sul mio ruolo, sulla mia professione,
e ti sto scrivendo col cuore.

Attenzione, non vorrei spiegarmi male, non ti chiedo soldi,
non chiedo contributi o cose simili per nessuno:
ora sei più rilassato?

Bene, continua a seguirmi e torno al punto.

Sai, nella sala d’attesa dell’ ospedale ci ho trascorso 5 giorni
con parenti e amici, una processione, e mentre pregavamo
e speravamo che R….. in qualche modo ce la facesse i miei
pensieri andavano anche alle donne rimaste sole ( si perché
bene che andasse a R……. sarebbe rimasto in stato VEGETATIVO)
affrontare da sole tutte le incombenze economiche,
tutte le scadenze, l’affitto, le bollette, i figli.

E mentre pensavo a questo, mentre attendi buone notizie
ma hai paura che arrivino quelle brutte, accompagnato da
uno stato d’animo che ti lascio immaginare,
succede una cosa pazzesca che mi ha creato un disagio
mai provato prima: mi si avvicina il padre di R……….
che ovviamente conoscevo e mi spara a freddo questa domanda:
ma R……….ha fatto con te delle assicurazioni sulla vita?

In un primo momento ho sentito l’effetto che forse senti tu ora,
mi son detto – ma che strano!
Avere tuo figlio in sala operatoria e domandare se ha una
polizza vita è come minimo fuori luogo, oltre che strano,
ma tant’è, è andata proprio così; ma non è finita qui perché
il mio disagio è aumentato nei giorni successivi quando
anche altri parenti e amici, alcuni conosciuti altri meno,
mi hanno rivolto la stessa domanda.

Comprendi ora il mio disagio? Per via della mia professione di assicuratore!
Mi sono domandato: la colpa è la mia a non aver convinto R….. ad assicurarsi
oppure è la sua che non ne voleva sapere?
Certo lui è stato uno di quelli che ha sempre evitato l’argomento
“come la peste”, non ha mai voluto parlare di polizze vita
(o polizze caso morte), era uno di quelli a cui non piaceva
parlare di assicurazioni, nonostante ogni tanto io ci provassi.

ED AVEVA RAGIONE A COMPORTARSI COSI’! SI AVEVA RAGIONE!

Sai è come quando è da un po’ che il tuo assicuratore ti consiglia
di stipulare una polizza furto per l’abitazione, ma chissà perché
è dimostrato che la stipula avviene ( nell’80% dei casi) solo
dopo che il tuo vicino di casa è stato derubato.

Parlare di assicurazioni poi è complicato, è come cercare di parlare
di tumori con un oncologo.
Quello che a tutti noi interessa se parliamo con un medico
è sopratutto come prevenire le malattie, come fare una vita
sana e come vivere bene più a lungo possibile, e quello che
interessa a te quando parli con me è essere assolutamente
certo che in tua mancanza i tuoi vengano rimborsati entro 30 giorni,
che dal basso guardino in alto ringraziandoti tutta la vita
per aver pensato a loro, questo ti importa.

Io a R……… ho cercato di spiegare i motivi per stipulare
una polizza vita, probabilmente l’ho fatto anche con te,
ma ora ho finalmente capito che non basta provarci e sai perché?

Perché semplicemente noi tutti siamo un pò PROCASTINATORI,
tendiamo a rimandare le scelte importanti e NON è una questione
di costi perché molto spesso spendiamo soldi per cose futili
( niente di nuovo vero? Ti ci vedi un po’ anche tu dì la verità).

Lo so ti è sembrata lunghina fin qui ma arrivo al sodo:
dopo un mese dall’accaduto, stando vicino
a mia sorella e condividendo giorno dopo giorno la perdita di R…….
e tutto il resto che puoi immaginare ci siamo resi conto che dopo R……..
è rimasto il nulla, e purtroppo ci si rende conto di come i
problemi economici moltiplicano a dismisura quelli affettivi.

Credimi, dopo due mesi ci sono ancora tante persone
che si domandano come ha fatto R………. a non
sottoscrivere una polizza sulla vita, a NON pensare
alle persone a cui ha voluto bene.

Bel quadretto vero?

Dicevo, andiamo al sodo e scusami se uso “l’erba voglio”..:
non voglio che una cosa del genere capiti mai più
ad una persona che conosco, con cui ho un rapporto,
di amicizia, di parentela, professionale.

Non voglio vedermi arrivare in ufficio un parente di un mio
Cliente che mi dica: ma scusi Fabiano, è possibile che
dopo tanti anni lei non abbia mai parlato a mio marito/
moglie/compagna/figli di una copertura “caso morte”?

Bene, sei arrivato sin qui vuol dire che stai seguendo il ragionamento.

VUOL DIRE CHE STAI SOGNANDO UN FUTURO SERENO E FELICE
PER LA TUA FAMIGLIA ANCHE E SOPRATTUTTO IN TUA ASSENZA

VUOL DIRE CHE SE PROPRIO DOVRA’ SUCCEDERE – NON LASCERAI LA
TUA FAMIGLIA IN MEZZO A DEBITI – IMPEGNI ECONOMICI GIA’ PRESI
E IMPEGNI ECONOMICI FUTURI – continua..clicca il link
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